Valencia: paella, tapas e molto altro
Questo viaggio a Valencia è capitato per caso. Mi sono trovata un buon volo con Ryanair e siamo partiti, come solito, tutti e tre.
Valencia è la terza città spagnola per grandezza, dopo le sorelle maggiori Madrid e Barcelona. Gode di 300 giorni di sole all’anno ed anche a novembre abbiamo trovato una temperatura straordinariamente piacevole: ben 26°!!! Mi chiedo: ma perchè sono nata a Modena in mezzo alla nebbia?
Ma torniamo a noi. Valencia è conosciuta principalmente per la famosa Città delle arti e delle scienze, progettata gran parte dall’architetto valenciano contemporaneo Santiago Calatrava. E’ veramente stupenda… per chi ama questo genere di cose. Il grande occhio dell’IMAX ci osserva, mentre passeggiamo tranquillamente verso l’entrata del Museo delle Scienze. Non l’ho trovato particolarmente interessante per bambini dell’età di mio figlio, ossia 5 anni e mezzo. Ma sicuramente offre molto di più per ragazzi ed adulti. Noi ci siamo diretti immediatamente verso l’Oceanografico, tappa obbligata per bambini e non. E’ veramente splendido. Dallo spettacolo dei delfini al tunnel degli squali, dagli enormi trichechi ai coloratissimi pesci del Mar Rosso. Ci siamo soffermati almeno un quarto d’ora a seguire un bellissimo pesce palla (o almeno sembrava…) di un giallo acceso. Com’era buffo con quel suo musino leggermente schiacciato e le piccole pinne che muoveva alla velocità della luce!! Una meraviglia.Sempre pensando ai nostri bambini è interessante sapere che, fino a maggio 2011, nella zona del complesso chiamata Umbracle, sono esposti 25 dinosauri robotizzati. Una grande attrazione. Emettono anche suoni ed è possibile far una foto (a pagamento) a cavallo di questi bestioni.
Si arriva alla città con il bus n. 95 – 35 – 19. La fermata della metro è Alamada, ma bisogna fare 15 minuti a piedi.
Altra tappa fondamentale di questa città è la visita allo splendido Parco Bioparc. Si tratta di una nuova concezione di zoo. Gli animali vivono in ampi spazi e sono stati ricreati quattro ecosistemi del continente africano: la savana, il Madagascar, le zone umide e la foresta equatoriale. Quindi, ai nostri occhi, niente gabbie o recinti in ferro. Tutto è molto naturale. Ci sono fossati, recinzioni in legno, ma stavolta la mano dell’uomo ha creato davvero qualcosa per preservare alcune specie animali, rispettandoli e facendoli vivere quasi nel loro ambiente. Io sono molto contraria a zoo ed acquari, in quanto ritengo che gli animali debbano vivere nella loro terra d’origine, ma in questo caso si tratta di animali tutti nati in cattività ed alcuni salvati da un triste destino. Il Bioparc lo ritengo un primo, piccolo passo verso un mondo migliore.
Ci si arriva con il bus n.95 oppure metro 3 e 5, fermata 9 d’ottobre.
Bene, visto ciò, decidiamo di visitare il centro storico di Valencia.
L’ho trovata proprio una bella città. Ancora vivibile, molto pulita e con un gran senso civico. Bella Plaza de la Virgen, cuore pulsante di Valencia. Da qui parte Calle de Caballeros, strada medievale che porta nel famoso quartiere ‘Barrio del Carmen’.
Mi è piaciuta molto anche Plaza de l’Ayuntamento, dove ha sede il Municipio. Con il sole era veramente meravigliosa. Peccato non sia zona pedonale. Su Plaza de la Reina invece si accede alla Cattedrale, dove, in una cappella sulla destra dell’entrata principale, possiamo vedere il Santo Caliz, ossia il Santo Graal…o uno dei vari pretendenti al titolo. E’ molto… prezioso… forse troppo per il figlio di un falegname… come diceva Indiana Jones in uno dei suoi film.
Il Miguelete è la torre campanaria della città. Se si ha voglia di salire i 207 gradini, si potrà avere una vista a 360° di Valencia.
Se vi capita, fate un salto anche al Mercado Central. Non ho mai visto tanti prosciutti tutti insieme! E poi il pesce…montagne di gamberetti, grossi polipi, anguille vive (dentro grosse vasche di vetro…sembrano tanti serpenti!!). Stupendi anche i banchi di frutta e verdura, ordinatamente esposta. Lo potete trovare tutte le mattine, dal lunedì al sabato.
E non perdetevi una visita alla Lonja. E’ un antico palazzo sempre nel centro storico ed è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. C’è chi lo ritiente il palazzo più bello della città.
Ma Valencia è anche mare. La spiaggia dista solo 4 km. La nuova marina Real Juan Carlos I, rimessa a nuovo dopo l’American’s Cup del 2007, ha cambiato faccia a questa zona, che pochi anni fa era considerata poco ‘raccomandabile’. Ora possiamo trovare molti nuovi locali, aperti soprattutto durante il periodo estivo, un bel lungomare dove fare lunghe passeggiate, ed infine i famosi ristoranti che da sempre invece, si trovano alle spalle dell’enorme spiaggia di sabbia fine.
Chiaramente, non si può andare a Valencia senza mangiare una buona paella. A noi è stato proposto il ristorante La Pepica e devo dire che ci siamo trovati molto bene. Per la sera, nel centro storico potrete trovare ottime taverne per le tapas. Noi siamo stati a Tasca el Belga in C. de Caballeros. Ottimo!
L’orchata invece è la bevanda tipica del posto. E’ molto dissetante ed è fatta con acqua, zucchero ed il latte di un piccolo tubero chiamato Chufa. Ci si immergono dei biscottoni lunghi chiamati fartones. Le orchaterie più famose si trovano vicino a Plaza de la Reina e sono l’Orchateria de Santa Catalina e l’Orchateria El Siglo.
Come hotel siamo stati al Hotel Petit Palace Bristol. In pieno centro storico, era pulito e silenzioso. Camera spaziosa, connessione Wi-fi gratuita in tutte le stanze e colazione abbondante. Noi ci siamo trovati bene.
Se avete tempo, fate un giro in uno dei tanti parchi della città. I più importanti sono i giardini del Turia, ricavati dal letto del fiume, spostato per gli enormi disagi che provocava alla città con le sue piene.
Valencia è molto verde, ed ha delle buone piste ciclabili. Visto il tempo spesso clemente, una buona alternativa è quella di girarla in bicicletta. La potete noleggiare in diversi punti della città. Preciso però che le bici non sono dotate di seggiolini per bimbi.
Noi siamo stati là solo 3 giorni. Se potete, questa bella città, ne merita almeno 5 perchè come potete leggere in questo diario, ha veramente tanto da offrire.
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