La Biennale d’arte vista con gli occhi di un bambino
Partiamo in sette con la macchina di una mia amica, siamo tre mamme e quattro figli, in una di quelle meravigliose auto sette posti. Direzione: Biennale di Venezia. L’entusiasmo, di noi mamme, è a mille, sapere che ci aspetta una giornata super, nella città per me in assoluto più magica del mondo. I nostri figli ben assortiti: tre bambine della stessa età, 8 anni, mentre mio figlio di 5 si adatta e sta al gioco delle tre femminucce, che si divertono a non dargli retta.
Lasciamo la macchina nel parcheggio di Piazzale Roma, l’unico che un tempo era economico e che ora non lo è più, e prendiamo il battello n. 42. Passiamo da Santa Marta in mezzo a tre gigantesche navi da crociera pronte per salpare, il vento è fortissimo, sebbene il sole di ottobre si sforzi per intiepidire la giornata.
Scendiamo alla fermata dell’Arsenale e a due passi siamo già alle casse della Biennale. Il biglietto è carissimo, gli adulti pagano 20 euro, mentre i bambini sopra i 6 anni 12,00. Tuttavia, se siete due adulti e due bambini, pagate in tutto 40,00.
Di fronte a questa spesa, qualcuno potrebbe tirarsi indietro, ma non lo faccia, perché la Biennale d’arte è stupenda, e vale molto più di una serata in pizzeria!
I bambini non sanno esattamente dove stanno entrando, forse hanno capito che si tratta di un museo con tanto giardino, ma sono comunque contenti ed entusiasti di questa gita tra mamme e amichetti.
Tutti bravi in fila, entrano piano piano, incuriositi. Già dalla prima sala capiscono che è un posto per loro. Tanti armadi di legno collegati, in cui entri, esci, ti nascondi: il Para-Padiglione creato da Song Dong alle Corderie (ricostruzione della casa secolare dei suoi genitori in Cina) è di fatto il primo gioco. Passiamo nella stanza successiva e tutto è buio intorno a noi, nero, un nero fondo, non ci si vede più, siamo nel castello delle streghe al Luna Park? I bambini si caricano ancora di più, cosa li aspetta in quel posto così magico? Ci teniamo stretti per mano e finalmente una stanza illumina l’opera di un cileno, l’ascensore Fenix 2 che ha salvato i muratori nella miniera in Cile.
Che bello lo spazio delle Corderie con opere d’arte ovunque! I bambini sono attratti dagli oggetti, dalle installazioni, si muovono insieme, e si fanno l’un l’altro delle domande. Si soffermano sul tappeto di pelliccia di tigre, poi davanti a degli specchi scomposti, davanti a modellini, barche fatte con brandelli di stoffa, pagliacci di vetro. Ma, aspettate… che cos’è questo essere spaventoso, enorme, un grande drago tutto filamentoso? E’ l’uccello vampiro dell’africano Nicholas Hlobo.
La curiosità è tanta, si soffermano anche davanti ai video, davanti ai “nudi”, ridendo come matti, davanti ad animali coloratissimi appesi alle pareti. Fuori nel giardino un’opera chiede loro esplicitamente “toccatemi”. Figuratevi che gioia!
L’unico errore è stato entrare nello spazio espositivo dedicato alla mafia, curato da Sgarbi, nel Padiglione Italia. Fatto benissimo, ma troppo cruento per bambini così piccoli.
E, all’uscita, una grande sorpresa: travestimenti a gogo nello spazio dell’eccentrico artista cinese Frog King (www.frogkingkwok.com), un mucchio di cose, tra occhialoni, cappelli, parrucche, vestiti stravaganti, tutto a disposizione di tutti.
Gli effetti della Biennale sui piccoli a posteriori.
Il mattino seguente. Mio figlio Giovanni: mamma ho sognato che il drago si muoveva e mi veniva incontro… siamo sicuri quindi che è stato ben impressionato!
Ieri sera. I miei figli con altri due bambini, anch’essi stati alla Biennale, hanno improvvisato di loro iniziativa una mostra di opere per la casa, con tanto di visita guidata per genitori.
Sappiate che la Biennale organizza anche degli incontri didattici con le famiglie e i loro bambini e che per ogni informazione potete leggere su questa pagina del loro sito http://www.labiennalechannel.org/locator.cfm?PageID=8
Affrettatevi perché la Biennale chiude il 27 novembre!
La prossima gita a Venezia con il gruppo mamme e amichetti sarà sui percorsi segreti di Palazzo Ducale… altro che Harry Potter…
© delle foto: Stella Venturini
Tags: bambini, biennale, biennale d'arte 2011, con bambini, viaggi per bambini
novembre 11th, 2011 at 16:09
Grande Venezia! Lo scorso ottobre sono stata alla Fondazione Guggenheim con mia figlia Laura di 7 anni perchè l’avevo iscritta al Kids’Day. Lei ha partecipato ad un laboratorio creativo di un’ora e mezza insieme ad altri bambini e io ho vagato per le sale e nel giardino del palazzo, gustandomi le opere d’arte in una romantica atmosfera. Al nostro rientro, Laura mi ha chiesto di tornare al Guggenheim la domenica seguente…centro!