Foresta Nera, Feldberger hof, il valore dell’assoluto riposo
Mio marito ha una vita dura, è presente in casa 37 ore settimanali, il resto sono affari miei. Quando ci troviamo è fondamentale che la qualità del tempo sia eccezionale. Per questo ho deciso di ritornare per un fine settimana al Feldberger Hof, un albergo che avevo già visto e testato per FamilyGo. Sapevo quindi cosa mi aspettava. Siamo arrivati piuttosto presto (verso mezzogiorno e mezzo), la nostra camera non era pronta, ma nonostante ciò ci hanno accolto con grande simpatia, spedendoci tutti a pranzo. Al self service genitori e figli imperversavano servendosi di puré, carne bollita con salsa, wurstel, insalate, pane, ecc. ecc. bibite, dolci, caffè (scordarsi l’espresso please, meglio il caffè tedesco) e quanto altro. I figli timidoni hanno voluto essere accompagnati per capirci qualcosa. Quindi, dopo il dolce, abbiamo ricevuto accappatoi e asciugamani e siamo entrati in camera. Spogliati e indossati i costumi in due secondi ci siamo tuffati in piscina, dopo un’ora e mezzo siamo andati in sauna, quindi io volevo andare dall’estetista per un massaggio e mio marito in Fittness studio, ma vedendo i musi lunghi dei bambini abbiamo optato per il minigolf al coperto.
Quindi era ora di cena, i figli, scordata la timidezza, si son serviti: il piccolo due quarti di pollo con patate fritte, la grande carne bollita con senape accompagnata da patate fritte. Mio marito si è seduto a piedi pari, ha cominciato con gli antipasti (un sacco di cose strane e succulente, io ho provato soltanto il polipo marinato), continuando con ravioli al sugo- “i tuoi sono migliori, chissà chi glieli fa”- e quindi ha attaccato con le carni. Aiutato dal figlio si son sparati una buona quantità di diversi wurst, quindi l’arrosto di maiale e poi non so che bestia in casseruola con tanta salsa. Il pollo ha ricevuto una critica negativa -“è per bambini piccoli papá, non per uomini come te” – ed è stato quindi lasciato agli altri. Le quattro ganasce di casa hanno concluso il tutto provando diversi tipi di dolci, mousse al cioccolato, torta ai semi di papavero con salsa alla vaniglia, gelato, rote grütze, yogurt alla frutta. -Scusa se è poco –
Il Pagliaccio panzone si è seduto un momento con noi, gli abbiamo carezzato la pancia e lui ci ha regalato un paio di set da tavolo da colorare. Si trattava di Andy – diminutivo di Andreas, il capo animatore: un grosso, grassoccio bambinone che di mestiere gioca ed è adorato dai suoi simili. I bambini.
Dopo cena i figli si son dileguati per andare a giocare nel parco giochi coperto dove gli animatori intrattenevano i bambini, i miei sono grandini, per cui sono stati buttati fuori dal Kind-club e spediti al wave Club dove hanno giocato a bowling elettronico, quindi hanno vinto un paio di medaglie con la pista carrera per le automobiline da corsa, e Nora ha concluso con la locale discotechina – accompagnata eccezionalmente dal fratello più piccolo.
Ogni tanto ci raggiungevano al bar; dove io e il padre, stravaccati in poltrona, gustavamo io un tè, lui una grappa – “devo far scendere la cena, sai com’è” – alle 10,30 si sono ripresentati i figli e siamo andati tutti in camera. La Suite che avevamo era composta da due camere da letto, bagno, e cucinotto (due fuochi e un frigorifero, non un granché per 4 persone ma perfetto per la formula tutto compreso che noi avevamo scelto). Chiacchiere e lettura della buona notte, alle 11 luci spente e buon riposo. Io e il mio uomo abbiamo continuato a comunicare sotto il baldacchino stellato che faceva un po’ di luce. Al mattino ci ha svegliato il piccolo; affamato si è vestito e si è precipitato a fare colazione. Gli siamo corsi dietro, aveva preso un tavolo per noi e si era servito di ogni ben di Dio: cioccolato bollente, dolci, pane marmellata ecc. Il padre voleva ripetere l’esperienza serale con una colazione internazionale, io mi sono opposta – “e che diamine, siamo venuti per mangiare!!” – i figli sono riscomparsi nel grande parco giochi coperto, dove li abbiamo recuperati a ora di pranzo, dopo fitness studio, estetista e saunetta veloce. Il pomeriggio, dopo il riposino e i figli non so dove erano, abbiamo giocato a Bowling (quello per i bambini con le palle piú piccole e leggere che si chiama kegelbahn), e a calcio balilla. Abbiamo fatto cena la Tic-Tac Restaurant, dove i bambini hanno uno spazio tutto loro con tanto di cibo che arriva sulla barchetta. Quindi abbiamo ripetuto la serata precedente (io e mio marito persi in chiacchiere e risate, viziati da Giuseppe, il cameriere italiano che ci privilegiava; i figli che andavano e venivano tra le varie offerte di animazione).
Al mattino dopo ci siamo preparati a lasciare l’hotel dopo la colazione. Dopo aver pagato, abbiamo rimollato le valigie e accompagnato i figli al parco giochi coperto, dove ci hanno fatto vedere le loro prodezze sulla parete da arrampicata e sul grande Klettergerüst (non esiste un termine italiano, si tratta di un oggetto praticabile, dove i bambini fanno un percorso obbligato – con diverse possibilitá di scelta – ad ostacoli). Quindi ce ne siamo andati, con l’idea di tornare la prossima volta che vogliamo passare 24-48 ore in una bolla di assoluto riposo.
Preciso, fuori c’era la neve, e a piedi si va sulle piste, dove si scia che è una meraviglia, ma chi ne aveva voglia? Noi no, volevamo solo stare tra noi.
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