Feldberger, in Alta Foresta Nera, che hotel fantastico!
A Feldberg in piena Foresta Nera, per essere precisi Alta Foresta Nera, abbiamo trovato un albergo nel quale passare un po’ di giorni di assoluto riposo. Le cose rilassanti da fare sono cosí tante che uno è impegnatissimo, e persino chi non riesce a non lavorare ha abbastanza da fare per riposarsi. Appena arrivati, mentre mi occupavo di prendere le chiavi del nostro alloggio, i bambini hanno scoperto la prima sala. Tutta luce e cristalli, si son seduti un poco stanchi, e subito è arrivata una bibita su un trenino. Ci voleva proprio, io li ho persino un po’ invidiati. Dopo esserci sistemati, siamo andati a cena e lì hanno scoperto il ristorante tutto per loro. Meglio la zona del ristorante tutta per loro, dove il cibo trasportato su delle barchette – divertentissimo – e mamma e papà, nella sala accanto mangiano tranquilli. Questo primo ristorante è impressionantemente bambino centrico. I piú grandi mangiano nella saletta a parte, i piú piccoli a tavola con mamma e papá e quando si stufano raggiungono il parchetto giochi interno alla sala. Una parte del ristorante è riservato alle famiglie che vogliono grigliare, ognuno può prendere la carne, sedersi intorno al grill elettrico e grigliarsi la cena da solo. Divertente e familiare, ma anche ottimo per stringere contatti e fare amicizia. Il mattino dopo ho accompagnato i figli nella zona dell’hotel riservata a loro. Avevano un pizzico di paura che è immediatamente passata vedendo il capo dell’animazione: un giovane omone panzuto attorniato da ragazzini di tutte le età. Le aree dedicate ai bambini sono tutte differenziate, ho dato un’occhiata a quella dei neonati (bambini fino ai 2 anni) e son rimasta impressionata dalla quantità di attrezzatura e persone a disposizione dei piú piccoli. Un mare di gente sta dietro ai bambini! Poi c’è il posto per quelli dai 2 ai 3 anni, e per quelli piú grandini con un sistema – che a me pareva un labirinto infernale – di salite e discese e arrampicamenti. Mia figlia c’è sparita dentro, io la chiamavo spaventata e lei è venuta fuori all’inizio ridendo e poi insultandomi perché la mamma fifona ti fa vergognare. Io avrei voluto vietare ai figli la sala con il Nintendo, ma come si fa? Tre computer a disposizione e un gioco elettronico interattivo su schermo gigante, più la persona che ti insegna a giocarlo. Mi hanno cacciato fuori gentilmente. Ho raggiunto mio marito (ma dove diamine sei stata? Perché tutto ‘sto tempo) alla sala della colazione, come glielo spiego che sono rimasta incantata dal servizio e dal nintendo? Ho lasciato perdere e ho ricominciato a servirmi al buffet. Dopo colazione siamo usciti e siamo andati alla vicina Cittá di Friburgo con i mezzi pubblici. Spesi un po’ di soldini siamo tornati in albergo. Avrei voluto chiamare i figli per pranzare insieme, ma figurati se ti danno retta, erano a giocare fuori; avevano già pranzato con il personale dell’hotel e stavano guardando i cavallini. Avrei voluto fare la mamma paurosa, ma son stata zitta. Era pieno di gente, adulti e bambini di tutte le età, che riempivano tre parchi gioco uno di seguito all’altro, e uno più attrezzato dell’altro. L’unica promessa: “dopo il pranzo di mamma e papà, la piscina”. Detto, fatto. La piscina dell’albergo è veramente bella, ampia, spaziosa, luminosa. È una piscina per giocare con i figli propri e altrui, dove guardare i faccini entusiasti dei neonati che nella piscinetta per loro (a parte) fanno esperienza con l’acqua. Siamo andati in sauna e dopo esserci lessati siamo tornati in piscina, mentre il marito andava nei locali del Fitness (davvero attrezzati a sentir lui e il suo mal di muscoli il giorno dopo). La sera a cena abbiamo prenotato la griglia e poi, satolli e contenti, siamo andati a dormire. Il giorno dopo il tempo non era un granché, ma non ci sono stati problemi, io sono andata alla Beautyfarm (trattamento completo viso corpo, piú lampada alla faccia di chi mi vuol male) mio marito è tornato al fitness e piú tardi ha scoperto il biliardo e con un paio di conoscenti occasionali ha improvvisato un torneo. I figli erano andati con il giovane omone panzuto e il suo Team in un qualche posto abbinato alla Hochschwarzwaldcard (una carta che regala l’albergo se si pernotta due volte, e che spesso usano per fare gite con i ragazzini nella zona). A sera ci siamo ritrovati, meno stanchi del giorno prima e decisamente più contenti. I figli ci hanno rintronato con il racconto delle loro avventure e poi ci hanno trascinato nella Discoteca dei ragazzini. Dopo i primi due giorni di scoperta siamo riusciti a rallentare il nostro ritmo. I figli si son scordati di noi e ci pretendevano solo la sera, per cenare e raccontare quello che avevano fatto e noi ci siamo goduti la vacanza. E´ stato anche bellissimo il pomeriggio al minigolf con i bambini, o guardarli mentre giocavano all’aperto sparlando in italo-inglese con i tanti compagni. E´stato bellissimo poter scegliere quello che fare, Riposare? Fannullare alla grande sotto il sole, o andare con le biciclette a fare una gita? I bambini vengono con noi? Risposta normale: no vado con i compagni a… eccezione di una bellissima passeggiata nella natura dove abbiamo osservato di tutto e di più. Certo saremmo dovuti andare a Strasburgo, Basilea, Colmar, le cascate del Reno, tutte cose molto vicine e bellissime. Ma non avevamo voglia di cultura, di essere bravi e cos’altro, quindi ci siamo fatti viziare; le altre cose le faremo un’altra volta. Quando torneremo in zona. Perché qui ci torniamo.
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